Ipogeo di Santa Maria in Stelle
Anno: 2020
Committente: Parrocchia di Santa Maria Assunta
Progetto della Luce: LA Lucearchitettura
Consulente storico: ing. Luigi Antolini
Fotografie: Daniele Cortese
L’Ipogeo di Santa Maria in Stelle, comunemente noto come “Pantheon”, è un sito archeologico che si trova parzialmente al di sotto della chiesa parrocchiale dell’omonimo paese, all’inizio della Val Pantena in provincia di Verona. Nasce come opera acquedottistica nel I secolo d.C. per volere della Gens Pomponia che aveva la necessità di portare l’acqua alla propria residenza nella vicina località di Vendri. Nel III secolo d.C. Publio Pomponio Corneliano trasforma l’Ipogeo in luogo di culto pagano dedicato alle ninfe dell’acqua. Nel corso del IV e V secolo d.C. viene consacrato da San Zeno, allora vescovo di Verona, a luogo di culto cristiano dedicato al battesimo e alla catechesi. Per tutto il medioevo continuerà ad essere meta di pellegrinaggio e luogo di liturgia. Dopo un lungo periodo di restauro, dal 2020 è tornato ad essere accessibile al pubblico mediante visite guidate.
Il progetto illuminotecnico dell’Ipogeo di Santa Maria in Stelle, nasce da una lunga fase di osservazione del sito e dalla comprensione del suo grande valore storico-artistico. La luce racconta, mediante un susseguirsi di scene, la duplice anima del sito, pagana e cristiana, lungo i sei ambienti che lo caratterizzano e identificano. Dall’ingresso ottocentesco si accede all’antico ingresso, un tempo a cielo aperto, dal quale si entra nel condotto del III secolo d.C. che conduce all’atrio e alle celle laterali realizzate nel V secolo d.C., ambienti, quest’ultimi, affrescati con scene di catechesi.
Data l’impossibilità di operare sulla muratura, se non nei punti già utilizzati in passato, l’impianto di illuminazione proposto contiene al suo interno anche la componente elettrica, mediante l’utilizzo di profili custom, che si sonodano dall’ingresso fino alla fine del condotto. Nell’atrio e nelle celle sono state realizzate apposite piantane la cui forma e dimensione, unita alla posizione all’interno degli ambienti, non crea impedimenti alla percezione visiva del luogo. La gestione dell’impianto avviene tramite il sistema di controllo Casambi che consente di attivare le scene luminose tramite tablet, personalizzando la visita in termini di tempo e lettura del luogo in base alle esigenze di ogni singola guida.
Progetto Vincitore del Premio AV 2021, categoria Allestimento e Interni:
“Per la sensibilità mostrata nel valorizzare l’unicità degli spazi ipogei e la loro storia utilizzando la luce come filo conduttore ed elemento narrativo che accompagna la fruizione del bene monumentale; il disegno attento di apparecchi ed elementi illuminanti realizzati in un unico materiale si accompagna a un uso narrativo della tecnologia.”